Nell’era moderna, dove la sostenibilità ambientale è diventata una priorità globale, l’efficienza energetica in casa riveste un ruolo fondamentale. Oltre a ridurre i costi delle bollette, migliorare l’efficienza energetica di un’abitazione contribuisce significativamente alla riduzione dell’impatto ambientale, diminuendo le emissioni di gas serra e la dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili.
Poiché l’efficienza energetica è una questione di rilevanza crescente, soprattutto in Europa, la Comunità Europea ha stabilito alcuni obiettivi comuni per il 2030, inclusi quelli riguardanti la classe energetica degli edifici. Entro il 2030, le abitazioni in Europa dovranno raggiungere almeno la classe energetica E, mentre il 60% degli edifici in Italia presenta una classe energetica che varia da F a G (fonte milanofinanza.it). Tuttavia sono previste esenzioni per edifici storici e chiese.
Questo articolo offre una guida completa sull’efficienza energetica in casa, esaminando cos’è la classe energetica, le diverse classificazioni, i cambiamenti normativi, e le pratiche per migliorare l’efficienza di un edificio.
Cos’è la classe energetica di una casa
La classe energetica di un’abitazione è una valutazione della sua efficienza energetica. Si tratta di un sistema di classificazione che fornisce informazioni sul consumo energetico e sull’impatto ambientale dell’edificio. Questa valutazione è spesso espressa tramite una scala di lettere (da A a G), dove A rappresenta la massima efficienza e G la minima.
La legislazione italiana ha reso la certificazione energetica un elemento essenziale dopo l’introduzione del D. lgs. 192/05 del 2005 e le successive integrazioni legislative. Questa certificazione è diventata una parte fondamentale per autorità e cittadini, soprattutto per valutare la sostenibilità di un edificio e monitorare i consumi energetici. La classificazione energetica delle abitazioni diventa quindi un parametro cruciale durante operazioni come l’affitto, l’acquisto o la ristrutturazione di una casa.
Un’indagine condotta da immobiliare.it per il periodo 2017-2022 rivela che gli investitori che hanno optato per immobili di classe E o inferiore nel 2017 hanno subito una diminuzione del valore delle loro proprietà dell’8%, scendendo da una media di quasi 2.000 euro al metro quadro a poco più di 1.800 euro. Al contrario, le abitazioni di classe A hanno visto un aumento del 2% nel loro valore nel medesimo arco temporale, sebbene inferiore rispetto a quelle di classe media, le quali hanno registrato un incremento del 5%, passando da 2.073 euro al metro quadro a 2.168 euro (fonte rinnovabili.it).
Direttiva case green
La direttiva sulle case green dell’Unione Europea (UE) è un’iniziativa che mira a promuovere la costruzione e la ristrutturazione di edifici a basso consumo energetico e ad alta efficienza energetica. Questa direttiva si inserisce all’interno del quadro più ampio degli sforzi dell’UE per affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra. Il suo obiettivo è quello di migliorare l’efficienza energetica degli edifici attraverso normative che stabiliscono requisiti minimi per il consumo energetico e promuovono l’uso di fonti energetiche rinnovabili.
La direttiva case green dell’UE si basa su diversi principi chiave, tra cui la promozione dell’adozione di tecnologie innovative e sostenibili nelle costruzioni, l’incoraggiamento dell’impiego di materiali da costruzione ecocompatibili e l’implementazione di pratiche di progettazione orientate alla riduzione dell’impatto ambientale. Inoltre, la direttiva prevede l’adozione di standard di efficienza energetica sempre più rigorosi nel corso del tempo, al fine di spingere verso edifici sempre più sostenibili e a emissioni zero.
Le case green non solo contribuiscono alla lotta contro il cambiamento climatico, ma offrono anche vantaggi significativi per i proprietari e gli occupanti degli edifici. Questi vantaggi includono un minore costo delle bollette energetiche, un maggiore comfort abitativo grazie a una migliore regolazione termica e una migliore qualità dell’aria interna, nonché un aumento del valore patrimoniale nel lungo termine.
Per assicurare il rispetto delle normative sulla efficienza energetica, la direttiva prevede anche meccanismi di monitoraggio e di valutazione delle prestazioni degli edifici, nonché incentivi finanziari e programmi di sostegno per promuovere gli investimenti in edifici green.
Classi energetiche di una casa
Le classi energetiche di una casa si basano su un sistema di valutazione che assegna una classificazione all’efficienza energetica di un edificio. Questo sistema, definito da normative specifiche, categorizza gli immobili dalla classe A4 (la migliore, che indica un edificio ad energia quasi zero) alla classe G (la meno efficiente). Le altre classi, in ordine decrescente, includono A3, A2, A1, B, C, D, E, e F.
La valutazione della classe energetica considera diversi fattori, come l’isolamento termico, la qualità degli infissi, gli impianti di riscaldamento e raffreddamento, l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e i dispositivi di controllo dell’energia.
Queste informazioni vengono riportate sull’Attestato di Prestazione Energetica (APE), un documento essenziale per gli acquirenti o locatari al fine di valutare l’impatto ambientale e i costi energetici dell’edificio. La classificazione energetica delle abitazioni è cruciale per promuovere la consapevolezza sull’efficienza energetica e indirizzare le scelte degli acquirenti verso immobili più sostenibili. Inoltre, favorisce il risparmio economico a lungo termine, poiché edifici con classi energetiche più elevate tendono ad avere minori costi di gestione e manutenzione.
Chi redige la classificazione delle classi energetiche di un immobile?
La redazione della classe energetica di una casa è affidata a tecnici specializzati, che conducono un’ispezione dell’edificio valutando tutti i suoi componenti legati all’efficienza energetica. I costi di questa valutazione possono variare a seconda delle dimensioni e della complessità dell’edificio, ma solitamente rientrano in una fascia dai 200 ai 600 euro. Comprendere la categoria energetica di un immobile offre vantaggi sia in termini di analisi dei consumi e dei costi energetici, sia nell’attribuire un valore all’edificio stesso per quanto riguarda l’efficienza energetica.
Dopo l’ispezione da parte di un esperto, un’etichetta energetica viene assegnata all’edificio e documentata nell’Attestato di Prestazione Energetica (APE, ex ACE), rimanendo valida per un periodo di dieci anni. L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) comporta un costo che varia da 150 a 250 euro, a seconda della città di redazione e delle caratteristiche dell’edificio. Questa disparità di costi è principalmente legata alle differenze di mercato tra le diverse regioni, con le regioni meridionali che solitamente presentano costi inferiori. Tuttavia la procedura per redigere l’APE rimane uniforme in tutto il paese.
L’Unione Europea ha adottato diverse direttive per promuovere l’efficienza energetica degli edifici. Tra queste, la Direttiva Europea sull’Efficienza Energetica degli Edifici (2010/31/UE) stabilisce obiettivi comuni per ridurre il consumo energetico degli edifici e promuovere l’utilizzo di fonti rinnovabili.
Come cambiare la classificazione energetica di un edificio
La riqualificazione energetica degli edifici è diventata una priorità cruciale per ridurre l’impatto ambientale e ottimizzare i consumi energetici. Cambiare la classificazione energetica di un edificio richiede una serie di interventi mirati che contribuiscono a migliorare l’efficienza e ridurre i costi a lungo termine.
Vediamo ora quali sono i diversi interventi edili che possono migliorare la classe energetica di un edificio, riducendo il suo consumo energetico e le emissioni di gas serra. Alcuni di questi interventi includono:
Cappotto termico
L’applicazione di un cappotto termico sulle pareti esterne dell’edificio è uno dei modi più efficaci per migliorare l’efficienza energetica. Questo strato isolante (vedi come si applica) riduce le dispersioni di calore attraverso le pareti, mantenendo una temperatura interna costante e riducendo la dipendenza dai sistemi di riscaldamento e raffreddamento. È importante scegliere materiali isolanti di alta qualità e garantire un’installazione corretta per massimizzare i benefici del cappotto termico.
Schermature solari
Le schermature solari, come tende, persiane o veneziane, possono contribuire a ridurre il surriscaldamento estivo e il sovraccarico dei sistemi di condizionamento. Queste soluzioni consentono di regolare l’ingresso di luce solare negli ambienti interni, mantenendo una temperatura confortevole e riducendo la necessità di utilizzare l’aria condizionata. È importante scegliere schermature solari di alta qualità e installarle correttamente per massimizzare l’efficacia.
Sostituzione degli infissi
Gli infissi obsoleti possono essere una fonte significativa di dispersione di calore durante i mesi più freddi e di penetrazione di calore durante i mesi più caldi. La sostituzione di vecchi infissi con modelli più efficienti dal punto di vista energetico, dotati di vetri a bassa emissività e materiali isolanti, può contribuire notevolmente a migliorare l’efficienza energetica dell’edificio. È importante selezionare infissi di alta qualità e assicurare un’installazione accurata per massimizzare i benefici.
Impianto di riscaldamento e raffreddamento performante
La sostituzione dell’impianto di riscaldamento e raffreddamento con modelli più efficienti e performanti può ridurre significativamente i consumi energetici dell’edificio. Tecnologie come le pompe di calore, le caldaie a condensazione e i sistemi di riscaldamento radiante a bassa temperatura offrono un’alternativa più efficiente e sostenibile rispetto ai vecchi impianti. È importante valutare attentamente le opzioni disponibili e scegliere un sistema adatto alle esigenze dell’edificio e degli occupanti.
Sistema di climatizzazione
Un sistema di climatizzazione efficiente e controllato può contribuire in modo significativo alla riduzione dei consumi energetici e all’aumento dell’efficienza energetica dell’edificio. L’utilizzo di sistemi di climatizzazione a pompa di calore o a ciclo inverso può consentire di riscaldare o raffreddare gli ambienti in modo più efficiente rispetto ai tradizionali sistemi di riscaldamento e condizionamento.
Impianto domotico
L’implementazione di un sistema domotico consente di monitorare e controllare in modo intelligente il consumo energetico dell’edificio. Attraverso l’automazione e la programmazione dei dispositivi e degli impianti, è possibile ottimizzare l’utilizzo dell’energia, riducendo gli sprechi e migliorando l’efficienza complessiva dell’edificio.
Elettrodomestici ad alta efficienza energetica
La sostituzione degli elettrodomestici obsoleti con modelli ad alta efficienza energetica può contribuire ulteriormente a migliorare la classe energetica dell’edificio. Elettrodomestici come frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie e forni classificati con etichette energetiche di classe A o superiore consumano meno energia rispetto ai modelli meno efficienti, contribuendo a ridurre i consumi complessivi dell’edificio. Questo però non basta perché oltre all’analisi sui consumi energetici, bisognerebbe considerare gli sprechi all’interno degli edifici. Questi sprechi possono includere, ad esempio, termosifoni lasciati accesi inutilmente e altri dispositivi inefficienti che contribuiscono al consumo energetico.
Conclusione
Migliorare l’efficienza energetica in casa è un passo importante verso un futuro più sostenibile. Con una combinazione di interventi edili e comportamenti consapevoli, è possibile ridurre i consumi energetici e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Investire nell’efficienza energetica non solo porta a risparmi economici a lungo termine, ma anche a una migliore qualità della vita e a un ambiente più sano per le generazioni future.