Conoscere a quale categoria catastale appartiene un immobile di nostra proprietà è molto importante perché ad essa sono collegate le tasse e le imposte da pagare sulla casa.
Non è escluso per esempio che a volte sia necessario provvedere ad una variazione catastale. In questo caso è necessario intervenire perché si possono riscontrare delle difformità nei dati catastali. Oppure per esempio può essere importante provvedere ad una variazione catastale quando un’abitazione viene ristrutturata o ampliata o quando il proprietario effettua delle divisioni interne diverse rispetto a quelle originarie. Cosa bisogna fare in questi casi? Ecco alcune cose da sapere.
Come fare la variazione catastale
Per fare la variazione catastale di un immobile, anche quando per esempio avviene il cambiamento della destinazione d’uso, il proprietario si deve servire della procedura docfa. Come si prenota la docfa lo spiega likecasa.it. A livello pratico ci si deve rivolgere ad un professionista, come per esempio un geometra, un architetto o un ingegnere, che, attraverso una procedura telematica realizzata con un apposito software, ha il tempo di 30 giorni per presentare l’aggiornamento dei dati catastali.
Particolarmente importante è il software docfa, che si scarica gratuitamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate e che serve a compilare la dichiarazione della proprietà immobiliare, per accertare eventuali variazioni.
Se non si procede ad effettuare tutto ciò, si può incorrere anche in delle sanzioni specifiche previste dalla legge a carico del proprietario. Dopo aver inoltrato la dichiarazione con la specifica variazione catastale, si deve aspettare qualche giorno per conoscere l’esito.
Le norme relative alla variazione catastale
La normativa relativa alla variazione catastale risale molto indietro nel tempo. Infatti bisogna partire dal regio decreto numero 652 del 1939. Quest’ultimo riguarda l’accertamento generale dei fabbricati urbani, la rivalutazione del reddito e la formazione del catasto edilizio urbano.
In particolare interessa l’articolo 17 del regio decreto che abbiamo nominato. Questo articolo di legge afferma che il catasto edilizio urbano deve essere tenuto al corrente con regolarità, anche attraverso delle verifiche periodiche, per rispondere all’obiettivo di conservare e registrare anche le mutazioni che avvengono.
Queste mutazioni riguardano la persona del proprietario e coloro che godono dei diritti reali sui beni. Inoltre specifica proprio che nello stato dei beni si deve tenere conto della consistenza e dell’attribuzione della categoria.
A chi spetta la dichiarazione di variazione catastale
Rifacciamoci sempre al regio decreto numero 652 del 1939, il quale, all’articolo 3, specifica anche chi deve provvedere ad effettuare la dichiarazione di variazione catastale. Nello specifico si afferma che la variazione è a carico del proprietario dell’immobile o, se quest’ultimo è rappresentato da un minore, dal suo legale rappresentante. Anche il legale rappresentante interviene nel caso di enti morali.
Se la dichiarazione di variazione catastale riguarda società commerciali, l’incarico di presentarla spetta a colui che detiene la firma fiscale, come previsto dall’atto costitutivo della società stessa.
Per le società estere il compito spetta a chi le rappresenta. Nel caso delle associazioni, dei condomini e delle società diverse da quelle indicate precedentemente, il compito di presentare la dichiarazione della variazione catastale spetta all’associato, al condomino o al socio che ha il ruolo di amministratore. Nel caso in cui venga meno questo ruolo, il compito va a tutti coloro che fanno parte dell’associazione, del condominio o della società. Ciascuno infatti in queste situazioni deve provvedere per la propria quota.
L’articolo 20 del regio decreto, che prendiamo sempre come punto di riferimento in termini normativi, al comma 2 stabilisce che la dichiarazione di variazione catastale deve essere accompagnata dalla presentazione di una planimetria delle unità che sono variate. La planimetria deve essere redatta sulla base di uno specifico modello stabilito dalla normativa.